Il brano è una ballata di un amore che finisce. Le sonorità R’n’B e Pop prevalgono. Il video è introdotto da un testo esclusivo dell’artista.
Il nome Ganoona viene da un romanzo “Jeff in Venice, Death in Varanasi” di Geoff Dyer. Ganoona è un’entità mistica che appare al protagonista, per fargli delle rivelazioni sull’esistenza. La scrittura per me ha un valore di rivelazione, e spesso dopo che ho scritto un pezzo capisco meglio quello che mi succede nella vita. Da sempre ho avuto una fissazione per la scrittura e la creatività.
Deserto, il mio ultimo singolo, selezionato tra le 60 proposte per Sanremo Giovani, è la ballata di un amore che finisce. Scriverlo è stato davvero liberatorio. In questo pezzo le sonorità RnB e Pop prevalgono. L’arrangiamento minimale lascia ampio respiro alla voce e al testo. Parlando di una situazione personale penso di aver scritto un pezzo in cui molti si possano immedesimare, soprattutto in un momento come questo dove i “deserti” tra noi e le persone che amiamo sembrano farsi sempre più grandi e invalicabili.
Nel brano però non ci sono solo immagini malinconiche. – Io non scappo più, e so quello che voglio – per me significa: sono pronto ad affrontare le conseguenze delle mie scelte e so dove sto andando, non è un sentiero facile, ma non ho più paura. Nel videoclip, realizzato da Lorenzo Chiesa, sono protagonista di una scena di vita comune, intervallata a dei playback. Io e una figura femminile portiamo il cane a passeggio sul naviglio in notturna. Dalle immagini si percepisce che il rapporto è incrinato, non ci parliamo e distogliamo lo sguardo l’uno dall’altro, come se avessimo appena discusso.