QUELLA VOLTA CON ELIO E LE STORIE TESE
Nel 2008 fui chiamato dalla Hukapan per il lancio radio del singolo “Parco Sempione”, primo estratto dall’album “Studentessi” di Elio e le Storie Tese. Proprio quell’anno la band venne ingaggiata per condurre il dopo Festival in diretta su Rai Uno nell’edizione probabilmente la più lunga di tutte quante le kermesse nella città dei fiori. Pippo Baudo sforava sistematicamente sui tempi previsti e così spesso ci si poteva attardare al ristorante la Pignese fino a mezzanotte ed oltre in attesa della diretta del dopo festival. In una cena di queste mi ritrovai a tavola con Stefano Belisari (Elio), Sergio Conforti (Rocco Tanica) e solo dopo mezz’ora ci raggiunse Marco Conforti, fratello di Rocco Tanica e manager della band. Io e Marco Conforti non ci eravamo mai conosciuti, ma la cosa curiosa fu che io non mi presentai a lui e forse per questo sia Elio che Rocco dettero per assodato che già ci conoscessimo. In attesa del fritto misto mi lanciai in una breve rassegna su quelli che sarebbero dovuti essere gli impegni promozionali che stavo organizzando per il giorno successivo, ma con una mano sul polso l’ottimo Marco Conforti mi stoppò aggiungendo che nessun impegno si sarebbe potuto prendere senza aver interpellato prima Marco Stanzani il quale per il giorno successivo già stava stendendo un piano “che quello me lo hanno dipinto come uno scassacazzi e non vorrei mai che si stranisse ..”. Era evidente che Conforti non aveva inteso che Marco Stanzani fossi io e così suo fratello, Rocco Tanica, con un cenno di intesa mi fece capire che sarebbe stato carino reggere il gioco per un po’ per sentire quali altri epiteti il buon Conforti avrebbe potuto rivolgere al sottoscritto senza sapere che l’oggetto delle sue riflessioni gli stava a 30 cm di distanza. Fu proprio Rocco a rompere gli indugi e dopo mezzora di giochetti e doppi sensi e alzando i calici in segno di cessate il fuoco si rivolse a suo fratello basito dicendogli “ma ora lo scassacazzi stanzani è qui-con-nooooooiiiiii !!!!”. Ok, disse Marco Conforti, a questo punto restituiscimi i miei denti. Stanno proprio li, dietro alla tua sedia.
A cura di
Marco Stanzani
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