Quante polemiche sulla listening experience di “VULTURES 1” di Kanye West !!!
Una grande truffa o una assurda genialata?
Per la verità non ho assistito all’evento, ma nel guardare le immagini e molte stories sui social, mi è parso di essere in un’arena d’oltreoceano ed è stata questa la dimostrazione che solo al conclamato bipolarismo di West venga concesso l’inosabile: fare spendere con gaudio e gioia un sacco di soldi ai propri fans e lasciarli persino soddisfatti dopo avere assistito una sorta di rito pagano dove il pubblico celebra il suo mito “fuori di testa” insieme a Ty Dolla Sign e a tutti gli altri suoi compagni di merende.
Ma perché la gente ha fatto a gara per assicurarsi a suon di150 euro a poltrona per assistere ad un “non concerto”?
Si è trattato forse di un caso evidente di FOMO, la paura di essere tagliati fuori dalla vita sociale e di essere esclusi da esperienze piacevoli vissute da altri? In fondo a chi era presente sarà quasi parso di trovarsi ad una sfilata di moda durante la Milano Music Week, quando cioè non conta tanto cosa vedi, l’importante è solo esserci.
Si è trattato di una maniera geniale di fare sentire protagonisti i fans o di una costosissima presa per i fondelli?
Dipende dai punti di vista.
Quel che è certo è che tutti quelli che hanno assistito non si sono lamentati, anzi si sono divertiti, ben consapevoli di aver comprato il biglietto per un listening party e non per assistere a un concerto, con o senza band.
Se Yé l’avesse venduta come live a tutti gli effetti avrei potuto anche capire le polemiche, ma dal momento che è stato chiarito subito di cosa si trattasse, non mi pare vi sia motivo di protestare o di rimanere schifati.
Avete mai protestato, entrando al museo, nel trovarvi di fronte alle tele tagliate dal genio di Lucio Fontana e del suo Concetto Spaziale?
Io, per esempio ricordo ancora come il concerto più memorabile a cui abbia mai assistito, quello degli Skiantos al Bologna Rock del 1979. Solo che quella volta gli Skiantos mica suonarono: si presentarono sul palco con impermeabili trasparenti e con vasi da notte in testa, si cucinarono gli spaghetti e alla fine scolarono la pasta e se li mangiarono pure.
“- Will: Non so se è pazzia o genialità.
– Jack: Impressionante quanto spesso questi due tratti coincidano…” (dal film “L’ultima luna”)