QUELLA VOLTA CON AMY WINEHOUSE
Nel novembre del 2007 ero nel backstage della trasmissione Quelli che il Calcio condotta in quella edizione da Simona Ventura. Nei camerini a box degli studi di via Mecenate a Milano c’era un gran fermento, come quelle domeniche in cui si avverte che per l’ospite internazionale si è alzato un poco il tiro. Quella domenica c’era un’artista della quale si diceva un gran bene anche se alcune debolezze da star non ancora conclamata iniziavano a far parlare di lei. Amy Winehouse era apparentemente molto timida sui suoi tacchi 15 e l’acconciatura con le extensions contenute in un nastro rosso. Durante le prove pretese giustamente di cantare dal vivo, i ballerini coristi erano perfetti accanto a lei. In attesa dell’esibizione fumò una sigaretta dietro l’altra ma si mostrò risentita per l’assenza di alcol in camerino. Chiese whiskey ma non fu accontentata e così, forse anche un po’ per stizza, quando vennero a chiamarla per andare in scena, spense l’ennesima sigaretta sul bracciolo della poltrona. Una signora della sartoria la guardò avviarsi e disse ad alta voce: “più sono strani più faranno strada”, ma questa volta si sbagliò perché amy dopo nemmeno tre anni da quella esibizione, morì a soli 27 anni.
A cura di
Marco Stanzani
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