Artisti di spalle: Van Morrison

Aprile 20, 2022
QUELLA VOLTA CON VAN MORRISON

 

Nel 2003 vissi una delle mie più grandi soddisfazioni professionali. Siglai un accordo di promozione con la Blue Note e mi fu affidata la promozione del nuovo album di Van Morrison intitolato “What’s wrong for this picture?”. La canzone durava più di 6 minuti ma era talmente bella che molti network accettarono di programmarla. Quando Van The Man venne in concerto in Italia, pensai che quella fosse una grande occasione per conoscere uno dei più grandi artisti di sempre per il quale mi era stato concesso il privilegio di poter lavorare.

Quando chiesi la possibilità di assistere al concerto e di poter conoscere e salutare l’artista, in Emi mi guardarono come quando chiedi alle guide africane di poterti scortare sulle pendici del vulcano della maledizione. Ehi bello, mi dissero, se vuoi salutare Van questo è il pass, ma sappi che è una tua decisione presa sulla tua responsabilità, noi non vogliamo saperne nulla sia chiaro. Del carattere scorbutico di Morrison avevo avuto avvisaglie da più parti e mi ricordavo anche di una intervista che Red Ronnie provò a realizzare senza successo, ma in fondo io volevo solo stringergli la mano e dirgli che per me era un orgoglio poter lavorare per lui.

Che male c’era e cosa avrebbe mai potuto dirmi? … Al Forum di Assago c’era il tutto esaurito quella sera e davanti al camerino di Van c’erano due body-guard che parlottavano col manager dell’artista, un irlandese lentigginoso ma apparentemente simpatico. Mi disse: “Vuoi salutare Van? … uahhahahahahahaha …. Ma sei sicuro? … uahhhahahahahahah…” … io abbozzai un sorrisetto a mezz’asta ma pensavo che una volta ogni tanto fosse un mio diritto approfittare delle agevolazioni che il mio lavoro mi presentava e così, preparato al peggio, decisi di insistere. Il manager dalle efelidi di cartone arancione mi disse di aspettare un secondo, poi entrò nel camerino. Dopo cinque minuti aprì la porta e mi invitò ad entrare. Van Morrison se ne stava in canottiera con un asciugamano attorno al collo e un paio di bretelle che per avvolgerlo dovevano fare il giro del mondo. Van, disse il tizio, questo signore si chiama Marco Stanzani e dice che lavora per la Blue Note sul disco e aveva piacere di conoscerti…. Io avevo il cuore a mille ma trovai il coraggio di allungare la mano senza riuscire a proferire nulla delle parole che avevo provato e riprovato nei giorni precedenti immaginando quell’incontro. Van mi strinse la mano e aggiunse: “Ok Marco Stanzani, piacere mio, ma ora per cortesia uscite tutti quanti e andatevene a fare in culo”.

Appena uscito dal camerino mi sentivo come su un nuvola, un componente della crew mi chiese se mi sentissi bene perché evidentemente dovevo essere impallidito in maniera repentina. Ricordo che mi sedetti su un fly case con la scritta “Van Morrison World Tour”, una signora della produzione mi mise un braccio attorno al collo e mi chiese se desiderassi un bicchiere d’acqua ma io ricordo che le risposi soltanto: “Dio esiste, e mi ha appena mandato affanculo !!! Non è meraviglioso?”

 

A cura di
Marco Stanzani

Seguici anche su Instagram!

Leggi anche: Artisti di spalle: Sinead O’Connor

Leggi anche: Tre cose curiose che mi sono successe con Vasco Rossi

Seguici su