COME SARA’ LA MUSICA 5.0 SECONDO AI?

Marzo 20, 2025

Finalmente è uscito PLAY li nuovo libro di Massimo Bonelli relativo a tutto quanto c’è da sapere sulla musica attuale.

Ed io ovviamente me lo sono ciucciato in un solo giorno. Senza spoilerare nulla, vi dico solo che il libro termina con una richiesta che l’autore ha fatto ad AI ponendo il seguente quesito:

“Come potrebbe evolvere la musica in occasione di una nuova rivoluzione industriale, quella che potremmo chiamare MUSICA 5.0?”

Ebbene, ecco in sintesi cosa è emerso:

  • Grazie alle interfacce neurali e alla realtà immersiva, sarà possibile avvertire musica attraverso tutti i sensi. (Quindi, ponendo il caso che Geolier non fosse il vostro artista preferito, qualora dovesse echeggiare un brano tipo “I p’ me, tu p’ te”, potreste avvertire un certo disagio non solo attraverso il senso dell’udito, ma anche che so, attraverso l’olfatto a causa di un odore particolarmente sgradevole).
  • La creazione delle canzoni sarà collaborativa in tempo reale. Con la nuova MUSICA 5.0 i brani nasceranno come funghi e grazie ad AI non sarà manco più necessario conoscere le lingue. (Aiuto, quest’anno a Sanremo i brani avevano una media di otto autori a canzone. Tra vent’anni la diretta del Festival inizierà alle 5 del pomeriggio per avere il tempo di ricordare tutti quelli che hanno scritto le canzoni)
  • Ci sarà la personalizzazione dinamica dei contenuti. La AI analizzerà in tempo reale le nostre emozioni e creerà colonne sonore personalizzate. (Per cui state tranquilli che quando uscirete dalla riunione col commercialista, ci penserà AI a consigliarvi la compilation punk più adatta al momento)
  • Questa è forte: si produrranno opere musicali evolutive. Cosa vuol dire? Nulla, mettiamo il caso che uno scriva la nuova “Giudizi Universali”, questa canzone, reagendo a eventi globali, trend culturali o feedback degli ascoltatori, potrebbe trasformarsi in “Eptadone” degli Skiantos e continuare nel tempo ad evolversi offrendo nuove interpretazioni.
  • La cosa più stravagante è certamente quella dell’accessibilità e delle inclusività. Pare infatti che dispositivi adattivi e interfacce personalizzate abbatteranno le barriere fisiche e cognitive, permettendo a tutti di partecipare attivamente alla creazione musicale con chiunque. (Fantastico, ho sempre pensato di scrivere una canzone con Enrico il mio elettricista che è stonato come una campana e non sa suonare manco il campanello di casa sua !!!)
  • Finalmente grazie a modelli economici decentralizzati, gli artisti potranno monetizzare direttamente le loro creazioni instaurando rapporti trasparenti con i propri fan. Saranno ridefiniti i concetti di valore e di proprietà dell’arte, con una distribuzione più equa dei profitti. (Fare meglio di ora non parrebbe difficile in effetti).
  • Ed ecco finalmente il punto che tutti noi attendiamo da anni: si darà in qualche modo peso alla autenticità creativa, perché a quanto pare, emergeranno sistemi per scoprire se si è scritta una canzone con Ai o se questa è solo frutto del proprio genio creativo. (Non si sa ancora come, ma pare che ci riusciremo)
  • Last but not least: ci sarà una vera e propria rivoluzione nell’educazione musicale. L’apprendimento musicale sarà trasformato attraverso la realtà virtuale e aumentata così gli studenti potranno interagire con simulazioni di musicisti leggendari, partecipare a lezioni immersive e ricevere feedback immediati.

E io qui già mi ci vedo a lezione di chitarra con Eric Clapton che mi bacchetta di brutto …

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