Da venerdì 30 novembre sarà disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming “LIBERO ARBITRIO”, il nuovo album della band NEODEA. Dallo stesso giorno sarà in rotazione radiofonica “SOLITUDINI URBANE”, primo singolo estratto dal disco. Il brano rappresenta la proiezione dell’immagine di se stessi vista con occhi esterni che vagano per le strade di una grande città. Colori, odori, immagini si mescolano per creare l’ambiente ostile nel quale un uomo è costretto a vivere e a sopravvivere recitando ogni attimo della propria esistenza senza mai essere l’artefice del proprio destino. Tanti sguardi che si incrociano e si compatiscono perché simili.
«”Solitudini Urbane” è la rappresentazione del nostro mondo – sottolinea la band –nonché lo specchio dei nostri più reconditi tormenti. Il desiderio di poter essere se stessi che si scontra con la realtà che ci obbliga a dover fingere per sopravvivere. Crediamo di essere liberi…ma liberi di essere cosa?».
Il brano è accompagnato da un videoclip che è una sequenza di spaccati cittadini che si interfacciano con momenti di vita reale, di persone che ci vogliono provare. Chi è uno sportivo, chi un ballerino, chi pensava di fare la modella ma è diventata un medico. Tutto colora il bianco e il nero che si mescolano per delimitare gli spazi, come una sorta di prigione nella quale si è reclusi volontariamente ed in cui si ha la convinzione di essere felici. Ma la notte è la notte, e quando il silenzio diventa assordante, ci si rende conto di non essere ciò che si vuole essere veramente. Ecco così che il pensiero porta a comprendere che fuggire è l’unico vero modo per essere “qualcuno oltre se stessi”.
“Solitudini urbane” è estratto dall’album “Libero Arbitrio”, prodotto in collaborazione con Pietro Foresti. Dieci tracce che raccolgono storie di persone qualsiasi, vittime o carnefici nella società che ci circonda, persone che si trovano ad affrontare un bivio. Il libero arbitrio, utopica convinzione di poter scegliere. Ma in fondo, la prima scelta è: vivere la vita o essere schiavi di essa?