Dopo 30 anni di onorata carriera viene naturale volgersi indietro e con lo sguardo nel vuoto, che al cospetto Rutger Hauer “te spiccia casa”, pensare col più classico dei luoghi comuni: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”.
Esistono comuni denominatori, must inossidabili ed immutati negli anni che costituiscono la norma tipica nell’approccio da parte di band o artisti. Nel domandarti un incontro di presentazione per valutare un’ipotetica collaborazione, gli artisti emergenti commettono più o meno tutti gli stessi strafalcioni.
I 5 errori più ricorrenti che commettono gli artisti emergenti nel presentarti il loro progetto
- Quando si scrive una bio, è importante spendere due parole su come si è formata la band e come si sono conosciuti i rispettivi componenti. Ma poi per favore fermiamoci li. Dopo che mi avete detto che vi siete conosciuti al liceo, da quel momento di tutto quel che vi è accaduto, “non gliene frega una benemerita cippa di niente a nessuno”. Non scrivetemi nella vostra bio che dopo due anni di riflessioni sul genere da cavalcare e di otto concerti alla sagra del tortello il batterista Luigi Riccetti è stato colto da una improvvisa crisi esistenziale ed è stato sostituito da Silvio Belletti. E’ davvero necessario?
- Non fate gli snob dicendomi di ripudiare i talent. Nella maggior parte dei casi emergerà che avete provato a iscrivervi a X Factor ma non vi hanno preso. Tanto vale dire subito la verità. Brancolate nel buio e noi siamo qui apposta per capire quale potrebbe essere il percorso migliore col quale iniziare a proporvi.
- Molto spesso vi presentate con le idee molto chiare. Sapete già qual è il primo singolo, sapete quando uscire col secondo e immaginate già con un margine di errore minimo, come proporvi per una candidatura sanremese. A quel punto scatta la classica domanda: “Tu sai chi ha vinto Sanremo giovani quest’anno?” e generalmente non sapete rispondere … e allora cosa ci volete andare a fare a Sanremo se per vostra stessa ammissione non ne avete manco seguito manco una puntata ???
- Può succedere che nel presentarvi ad un incontro, di fronte alla evidente prolungata inattività sui vostri social, vi giustifichiate dicendo cose del tipo: “Siamo una band che non ama troppo apparire quando non siamo fuori col disco. Piuttosto che scrivere senza criterio preferiamo non scrivere …”. Ne consegue un perdurante assenteismo da social che provoca la morte dei vostri profili. Ma perché???
- E infine, l’errore più comune commesso dalle band che si autofinanziano, è quello di una pessima distribuzione del budget. E’ prassi normale per noi che facciamo questo lavoro, ricevere band che ammettano candidamente di avere esaurito tutti i soldi a disposizione per la registrazione di un album. E proprio ora che sarebbe il momento di strutturarsi per un piano di lancio, ecco che vi guardate tra voi con una espressione della serie “bambole non c’è una lira” … Siete come pescatori che hanno speso tutto quel che avevano per una bellissima canna da pesca in fibra di carbonio, ma poi non avete più manco un euro per comperarvi le esche che attirino i pesci. E questi temo che non abboccheranno solo perché avete una bellissima canna. Che vi/ci piaccia o no, Rovazzi o Ghali sono progetti strutturati con meravigliose canne da pesca, esche incisive ed un congruo parterre di pesciolini pronti ad abboccare.
Ed io temo di essere il primo.
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