QUESTA MODA DEI DISSING TRA RAPPER (o pseudo tali) STA APRENDO NUOVI SCENARI.
PER ESEMPIO….
Visto che ormai pare sia opinione comune quanto possegga un caratteraccio, mi sto convincendo che anche a me converrebbe cavalcare la strategia del DISSING.
Già questa mattina ho operato dei test e a momenti prendevo a male parole il tipo in ferramenta ed anche la tabaccaia, particolarmente lenta nel servire finti fumatori di sigarette elettroniche, ci ha impiegato ben 8 minuti per giocarmi una schedina di WIN FOR LIFE.
DAI SU, MA SI PUO’?
Già mi ero accorto di essere un simpatizzante di liti mediatiche quando negli anni 90 aspettavo il Maurizio Costanzo Show nella speranza che Vittorio Sgarbi augurasse le peggio cose al critico Federico Zeri reo, a suo dire, di averlo fatto licenziare perché accusato del furto del dipinto di Cutilio Manetti (sparito dal castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a Lucca nel 2021 come “inedito”). Fu quello un magistrale esempio di come un intellettuale di provincia, prendendo di mira un gigante della storia dell’arte e del mercato dell’arte internazionale, sia riuscito ad avviare una carriera che l’avrebbe poi condotto a tali livelli di celebrità e popolarità possibili solo in un paese come l’Italia. Io rimasi talmente colpito dall’esito di questa diatriba che mi convinsi che a volte litigare possa portare vantaggi ad entrambi i contendenti.
ORA CHE POI ABBIAMO I SOCIAL LA COSA SI RENDE ANCOR PIU’ INTERESSANTE
I social liberano le emozioni di pancia perché si pensa di essere svincolati dai dogmi sociali e di poter dire tutto, ma proprio tutto, in libertà. Per alcuni è anche un modo per dire “Io esisto”. Gente che magari nella vita di tutti i giorni ha scarsa capacità relazionale, non sa esprimersi o se lo facesse sarebbe messa a tacere. Per alcuni di costoro, insultare, condividere stati ingiuriosi apponendovi likes e commenti altrettanto ingiuriosi è la prassi.
NELLA PIU’ TOTALE IGNORANZA QUESTI PERSONAGGI NAVIGANO NEL LORO ALFABETISMO FUNZIONALE SENZA CONSIDERARE (PER IGNORANZA APPUNTO) GLI EVENTUALI RISVOLTI PENALI.
Il pubblico sembra apprezzare questo tipo di scontro verbale, tipico della cultura rap, dove i dissing sono spesso usati per stabilire il proprio status e dimostrare la propria superiorità artistica. In un certo senso il dissing tra FEDEZ e TONY EFFE si inserisce perfettamente nella tradizione del rap, dove le rivalità tra artisti sono spesso parte integrante del percorso musicale.
MA A QUESTO PUNTO LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: REALE O STRATEGIA DI MARKETING?
C’è chi dice il secondo, chi entrambi. Entrambi i contendenti sono legati a due particolari bevande. Uno ad una bibita a base di seltz, l’altro a quella che come sanno tutti “ti mette le ali”. Dopo lo scoppio del dissing tra Fedez e Tony Effe, la prima ha avuto un incremento su IG di oltre 500 unità al giorno, mentre la seconda ha incrementato di oltre 10000 followers negli ultimi 7 giorni. Il profilo IG di Tony Effe ha acquisito quasi 300mila nuovi seguaci dal giorno del dissidio, mentre Fedez, che aveva perso un po’ di credibilità dai tempi del Pandoro Gate, si è riguadagnato “sul campo” oltre 52mila seguaci.
Quindi sì, l’effetto dissing ha pagato sicuramente in termini di follower e visibilità. Verrebbe da chiedersi se realmente questi due brand “gassosi”, che si dichiarano a favore delle donne, si mostrino realmente in linea con una battaglia che ha avuto comportamenti discutibili, coinvolgendo e oggettivizzando le figure femminili in più di una occasione. Pensate a Taylor Mega, alla Ferragni e a Chiara Biasi e a come sono state usate per il litigio tra i due “eroi”, venendo coinvolte e insultate per ferire l’altro.
OGNI GUADAGNO HA UN PREZZO.
BISOGNEREBBE CAPIRE FINO A DOVE SIA LECITO ESPORSI.