Poeta e scrittore, seguitissimo sui social, è l’autore della frase “Non è quello che ci siamo dati a mancarmi, ma quello che avremmo dovuto darci ancora” con cui la conduttrice saluta l’ex compagno Matteo Salvini.
Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, classe 1988 è uno scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore e artista di strada.
Per chi non lo conoscesse e si stesse domandando chi è, si tratta di un artista trasversale con al seguito oltre 400.000 follower su Instagram e quasi 200.000 su Facebook, ammiratori delle sue poesie e canzoni, che vengono condivise sui muri, incise sui banchi di scuola, sugli alberi e su ogni superficie immaginabile per poi viaggiare in rete sulle bacheche del popolo del web. Proprio come nel caso di una sua fan in particolare, Elisa Isoardi, che lo ha citato nel post con cui ha di fatto annunciato la sua rottura con Matteo Salvini.
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Comincia a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto, dai quali riceverà iniziazioni sciamaniche e attivazioni al mondo vibrazionale e terapeutico. In Argentina verrà battezzato come Gio Evan da un Hopi. Grazie a queste esperienze imparerà le sue arti, creando così una personalità molto forte e complessa. Si avvicina al surrealismo, al nonsense, al gioco sacro, alla parola-terapia e al lavoro sull’anima tramite le potenze dell’arte.
Nel 2008 scrive il suo primo libro Il florilegio passato mentre si trova in India, un racconto che narra dei suoi viaggi, senza soldi né scarpe. Denota una forte ricerca spirituale e poetica visionaria mantenendo viva una sana comicità.
Nel 2012 e 2013 fonda Le scarpe del vento, progetto musicale in cui scrive, canta e suona la chitarra, pubblica indipendentemente il suo primo disco Cranioterapia, registrato in casa in qualità piuttosto discutibile. Nel 2014 inizia due progetti per le strade francesi: Gigantografie e Le poesie più piccole del mondo, si tratta di attacchi poetici, un’esposizione artistica non autorizzata.
Comincia a usare le città in cui si trova a passare come proprie mostre da visitare. Nel 2014 pubblica il suo secondo libro e primo romanzo La bella maniera, mentre l’anno successivo scrive e dirige Oh Issa – Salvo per un cielo, opera che narra di un ipotetico mondo post-apocalisse e dei pochi superstiti, con intrecci di parole e filosofie allegre che caratterizzano lo stile dello spettacolo.
Nello stesso anno pubblica il suo terzo libro Teorema di un salto poesie ragionatissime metafisiche, mentre nel 2016 Miraggi Edizioni lo convince a firmare e a pubblicare il suo quarto libro Passa a sorprendermi confermandosi come poeta contemporaneo nella scena italiana.