Sanremo aveva un debito con i La Rua, in molti ricorderanno l’esclusione dalle Nuove Proposte di Carlo Conti, e loro ci riprovano .
I la Rua ci riprovano con “Alla mia età si vola” e vincono la scommessa con Sanremo, puntando all’esibizione di febbraio. “La celebrazione di anni di lavoro, palchi, sale prove”. Così, Daniele Incicco, leader della band, ci racconta al telefono. Un brano se vogliamo generazionale che lascia spazio, anche, a qualche autocritica.
Sanremo aveva un debito con voi e sta iniziando a sdebitarsi, merito del brano?
Alla mia età si vola è una brano che abbiamo tenuto volutamente fuori dall’EP “Nessuno segna da solo”, perché è la canzone ponte tra ciò che siamo stati, anima folk e messaggi, con quello che siamo, la contaminazione elettronica. Abbiamo ritenuto opportuno poterci candidare a Sanremo Giovani con questa canzone. Siamo molto felici.
Ancora una volta non vi siete snaturati
Ogni volta che ci siamo presentati ad un evento di questo calibro, abbiamo sempre portato la nostra musica. A parte le sperimentazioni che possiamo mettere in un disco, la nostra anima è sempre la stessa: acustiche, suoni di corda, timpani e messaggi dentro ogni brano. C’erano anche altri brani messi al setaccio, ma abbiamo ritenuto opportuno portare questa canzone perché crediamo sia la nostra migliore rappresentazione.
Ve lo aspettavate?
Io ho maturato dei grandi anticorpi che hanno influito sulle mie speranze, non mi aspettavo nulla. Non avevo aspettative pronte, anzi, per tutto il tempo antecedente l’annuncio ho cucinato e scritto canzoni, proprio per non pensare. Adesso siamo felici di esserci e speriamo di fare il miracolo.
La sentite la competizione?
Io la sento sempre molto, però proprio per questo, non ho volto ascoltare alcuna canzone in gara con noi. Ho sentito solo due brani che sono di Mahmood che me lo ha cantato vicino e Federica perché lo stava ascoltando la mia ragazza, gli altri non li ho ascoltati perché voglio essere esterno a qualsiasi tipo di competizione e gara. Per me la musica non può essere scelta, però quando comincia a partire quel sentimento, inizio a deragliare e perdo il sentimento di fare musica. Dal vivo non esiste questa cosa
“Alla mia età si vola” ha ancora un testo generazionale.
Parte da un discorso intimo, da una lettura che feci “a volte il cielo ci gira le spalle”, in questo periodo storico penso che il cielo ci mostri proprio il culo, è proprio girato totalmente, si siede su di noi. Cielo inteso come speranza e futuro. Proprio perché ciò accade ed è qualcosa che ci inibisce, allora a maggior ragione bisogna essere insurrezionalismi, tirare fuori quello che di buono c’è e con quello edificare ciò che vogliamo essere. L’importante è non fermarsi, anche contromano, è un’età in cui dobbiamo fabbricare il nostro futuro senza paura e non dobbiamo farci silenziare da un cielo che ci si oppone, da una società che non ci valorizza. Bisogna, anzi, avere il coraggio di capovolgere il cielo e cambiare la società che ci circonda. Abbiamo lavorato con Dario Faini anche sulla sonorità, per mantenere un certo alone di mistero che va poi ad esplodere sul ritornello. Io mi diverto tantissimo, sento che c’è della nobiltà nel testo, un passo autoriale importante, sono molto felice
Sicuramente “Alla mia età si vola” è politically correct fino ad un certo punto. “Siamo sotto troppi flash” è una buona critica
Siamo schiavi dell’apparenza, le vite ci vanno in crash. L’importante è concentrarsi sulla propria vita. Il fatto che le cose non cambiano è il frutto di un’arrendevolezza comune.
Il 2019 porterà tour?
Sì suoneremo sempre, stiamo lavorando a un concerto in particolare, oggi esce il video e ci saranno degli annunci prossimamente. Il 2019 sarà ricco di concerti perché vogliamo portare ovunque il disco che uscirà-
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