(PRIMAPRESS) – ROMA
In radio da oggi “Fate Pace” (Beat Factory / Believe), il nuovo singolo del cantante Leonardo Guiderdone. Il brano nasce dall¹esigenza di trasmettere alle persone che non serve chiudersi dentro un odio ostinato, che rischia di intasare ciò che di più bello abbiamo dentro. La vita è sempre più frenetica, le persone tendono a essere sempre meno pazienti e ci troviamo giorno dopo giorno davanti a una miriade di sfide che dobbiamo cogliere e affrontare nel migliore dei modi.
«Con questo singolo racconto il mio percorso di vita, i sacrifici che mi hanno portato a essere il professionista che sono – racconta Leonardo Guiderdone – senza dimenticare gli insegnamenti di mio padre, uomo di grande spessore e determinazione che mi ha sempre trasmesso il valore del rispetto e la peculiarità di sapere perdonare e “fare pace”.
«Con questo singolo racconto il mio percorso di vita, i sacrifici che mi hanno portato a essere il professionista che sono – racconta Leonardo Guiderdone – senza dimenticare gli insegnamenti di mio padre, uomo di grande spessore e determinazione che mi ha sempre trasmesso il valore del rispetto e la peculiarità di sapere perdonare e “fare pace”.
Il brano nasce quindi come monito affinché tutti noi possiamo comprendere quanto di più bello ci sia nel perdonare e soprattutto nel capire che solo attraverso i sacrifici possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Non bisogna mai smarrire i valori della famiglia, isola di riparo dal mare dei disagi».
“Fate pace” è prodotto e arrangiato da Filadelfo Castro (Pooh, Max Pezzali, Gatto Panceri).
“Fate pace”, il tuo nuovo singolo, ha un concetto molto profondo: qual è la chiave di lettura?
«“Fate pace” è nato come un monito, come una sorta di ventata per tutti coloro che nella vita vivono divorati dall’odio e sperano nei fallimenti altrui.
Attraverso l’ascolto di questo brano spero di arrivare nel profondo di tutti, vorrei far capire che nella vita solo attraverso la condivisione, l’amore per la famiglia e la determinazione si arriva su vette inimmaginabili».
«“Fate pace” è nato come un monito, come una sorta di ventata per tutti coloro che nella vita vivono divorati dall’odio e sperano nei fallimenti altrui.
Attraverso l’ascolto di questo brano spero di arrivare nel profondo di tutti, vorrei far capire che nella vita solo attraverso la condivisione, l’amore per la famiglia e la determinazione si arriva su vette inimmaginabili».
Il videoclip che accompagna il brano sembra che racconti la tua storia. È così?
«Ancora mi emoziono a rivedere quelle scene perché ho desiderato tanto ripercorrere le fasi della mia vita che mi hanno segnato come uomo e come professionista. Il video narra una combo emozionale: la musica, ingrediente fondamentale della mia vita, e gli insegnamenti di mio padre, uomo di grande valore che con le sue parole mi rassicurava e fortificava allo stesso tempo. Lui era sempre pronto a risollevarmi facendomi comprendere quanto fosse importante coniugare passione e senso del dovere». Ad oggi anche io sono padre e cerco, per quello che posso, di emulare quello che mi è stato trasmesso perché non dimentichiamo che noi genitori siamo i giudici delle azioni dei nostri figli e dobbiamo educarli al valore e al rispetto delle cose ma soprattutto dobbiamo essere le colonne portanti dei loro sogni».
«Ancora mi emoziono a rivedere quelle scene perché ho desiderato tanto ripercorrere le fasi della mia vita che mi hanno segnato come uomo e come professionista. Il video narra una combo emozionale: la musica, ingrediente fondamentale della mia vita, e gli insegnamenti di mio padre, uomo di grande valore che con le sue parole mi rassicurava e fortificava allo stesso tempo. Lui era sempre pronto a risollevarmi facendomi comprendere quanto fosse importante coniugare passione e senso del dovere». Ad oggi anche io sono padre e cerco, per quello che posso, di emulare quello che mi è stato trasmesso perché non dimentichiamo che noi genitori siamo i giudici delle azioni dei nostri figli e dobbiamo educarli al valore e al rispetto delle cose ma soprattutto dobbiamo essere le colonne portanti dei loro sogni».
Facciamo un breve salto indietro nel tempo, quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
«Il mio battesimo artistico è avvenuto per caso, nel lontano 2004. Cantavo nei bar senza un progetto concreto, oggi grazie all’incontro con Marco Stanzani, posso dire che i miei sogni si stanno finalmente materializzando».
«Il mio battesimo artistico è avvenuto per caso, nel lontano 2004. Cantavo nei bar senza un progetto concreto, oggi grazie all’incontro con Marco Stanzani, posso dire che i miei sogni si stanno finalmente materializzando».
A quali progetti stai lavorando? Seguirà un disco?
«Penso che un ottimo futuro sia dato da un buon presente, vorrei rimanere con i piedi per terra e godermi questo nuovo singolo, per il futuro vedremo giorno dopo giorno. Ho un sogno, quello di arrivare all’Ariston, chissà che prima o poi non si avveri. Del resto mi piace pensare che “quando sogna, l’uomo è un gigante che divora le stelle”». – (PRIMAPRESS)
«Penso che un ottimo futuro sia dato da un buon presente, vorrei rimanere con i piedi per terra e godermi questo nuovo singolo, per il futuro vedremo giorno dopo giorno. Ho un sogno, quello di arrivare all’Ariston, chissà che prima o poi non si avveri. Del resto mi piace pensare che “quando sogna, l’uomo è un gigante che divora le stelle”». – (PRIMAPRESS)
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