“Il concetto di Sanremo Giovani è superato, oggi i Giovani vincono Sanremo, basti pensare a Blanco. Ci sono artisti anche di 50 anni che dovrebbero essere lanciati. C’è la funzione di scouting che può fare Sanremo, dando ad esempio vetrina a cinque, 10 artisti che magari non hanno opportunità di passare per una moda musicale o per una major e che meriterebbero invece di essere conosciuti” (Massimo Bonelli, direttore artistico Concerto 1 Maggio).
Prendo spunto da questa dichiarazione dell’ottimo Massimo Bonelli per fare una serie di riflessioni.
Se a vincere Sanremo ora sono i Giovani, e se davvero esistessero artisti di 50 anni da scoprire e lanciare, si potrebbe stabilire un tetto di età per partecipare a Sanremo, che so 25 anni? Mentre l’altra categoria, quella che fino ad ora abbiamo chiamato SANREMO GIOVANI, potremmo altresì denominarla SANREMO NON PIU’ GIOVANI. Si darebbe così la possibilità a chi meriterebbe un momento di gloria pur avendo superato da un pezzo la mezza età !!!
Ovviamente la mia è una battuta, ma è curioso ascoltare quelle che sono le voci riguardanti ipotetiche candidature alla direzione artistica al prossimo Sanremo ed immaginare come potrebbe essere un festival organizzato da loro.
MORGAN: un Sanremo diretto da lui me lo immagino senza momenti rappati, con molto cantautorato e parecchia elettronica.
CARLO CONTI + LINUS: se si mettessero insieme questi due, come si è da qualche parte vociferato, una certa toscanità “marcomasiniana” potrebbe incontrare il mondo sospeso tra i Pinguini Tattici Nucleari e Calcutta, magari passando per un ritorno in riviera di un Samuele Bersani da sempre super stimato dal direttore di Deejay.
ALESSANDRO CATTELAN: forse lui che è così amico di Cremonini potrebbe anche riuscire a convincerlo. Ma avendo lavorato con Cesare agli inizi e sapendo cosa pensa lui di Sanremo, la vedo una operazione ardua. Molto ardua.
MASSIMO BONELLI: a lui si riconosce di aver dato il via alla ricostruzione di un panorama che con Amadeus ha trovato la sua massima espressione. Con Bonelli si produrrebbe un osservatorio altrettanto allineato alle logiche di mercato. L’unico rischio potrebbe essere l’inserimento forzato di collettivi legati principalmente alla scena romana come l’Orchestraccia o similari.
PAOLO BONOLIS: a giugno scade il suo contratto Meadiaset e come diceva il Califfo: “Non escludo il ritorno”. In tal caso, se fosse, probabilmente avremmo una colonia di fuoriuscenti da Amici e forse anche una co-conduzione con Maria De Filippi.
ANTONELLA CLERICI: di tutti i Festival papabili quello eventualmente affidato a lei è quello che mi farebbe più paura. Magari ne verrebbe fuori uno show pazzesco, non lo escludo, ma in tutta sincerità pensando a lei mi vengono in mente solo le tagliatelle di Nonna Pina.
LAURA PAUSINI E PAOLA CORTELLESI: questo potrebbe essere un Festival intriso di simpatia ed un incremento sensibile di quote rosa. Boh.
STEFANO DE MARTINO: attenzione a lui che in Rai ha portato buoni risultati e che potrebbe rivestire il doppio ruolo di direttore e conduttore.
E a voi chi piacerebbe alla direzione e alla conduzione del prossimo Sanremo?