Rezophonic, il progetto musical-benefico di Mario Riso compie 10 anni e i festeggiamenti si sovrappongono ai 20 anni di carriera dei Lacuna Coil.
Esce così “MAY DAY” feat LACUNA COIL, un brano fortemente innovativo, di impatto, che porta con sé un messaggio forte e condiviso. Il brano anticipa il disco “REZOPHONIC IV“, di prossima uscita.
Rezophonic rappresenta un progetto umanitario senza eguali che si è occupato di acqua (Amref- Icio Onlus) da oltre 10 anni e oggi consta di Amerigo Vitiello alla voce, Mario Riso alla batteria, Giuseppe Fiori al basso, Federico Malandrino alle tastiere e i due chitarristi Simone Fiorletta e Gianluca Battaglion.
La canzone “Mayday” nasce grazie all’unione di queste due realtà e dal lavoro di due produttori di altissimo livello come Marco “Maki” Coti Zelati e Oliviero “Olly” Riva che sono riusciti a fondere la scrittura e suono apparentemente molto diversi in una canzone dai connotati potenti e melodici allo stesso tempo. Un genere totalmente nuovo e senza precedenti.
«Ci sono persone che fanno e persone che criticano chi fa – ci ha detto Mario Riso – ho voluto affrontare questa tematica con la consapevolezza che nessuno è infallibile e soprattutto che nessuno è in grado di cambiare le sorti del mondo da solo. Il mio senso di appartenenza nei confronti di Rezophonic e Lacuna Coil e la stima che provo per chi ci mette sempre la faccia sono rappresentati perfettamente in questa canzone. Sintetizzo il mio pensiero con tre frasi: Non esistono persone infallibili. Nella vita fa bene chi sbaglia il meno possibile. Il più grave errore è non provarci».
Che momento è questo per i Rezophonic?
Per me è un momento speciale perché ci metto sempre 4 anni per fare un disco e questo Razophonic 4 cade nell’anniversario: 10 anni di Rezophonic e 20 anni di Lacuna Coil, che sono musicisti che rappresentano l’Italia all’estero. Loro hanno sempre fatto sempre parte del mio progetto ma stavolta abbiamo fatto il featuring assieme con tutti i membri delle due band.
Di che parla May Day?
La canzone è diretta ai chiacchieroni, la vita è fatta da chi fa e chi critica chi fa. Io oggi rappresento un percorso partito dall’Africa nel 2006, per raccontare la preziosità dell’acqua per poi arrivare allo spreco, e quindi oggi ci dedichiamo a chi parla a voce alta pensando di farlo meglio. I leoni da tastiera sono all’ordine del giorno.
Dove trovi più ostilità?
Nella musica e nell’arte trovi sempre qualcuno che è tuo concorrente e cerca di denigrarti. Noi ci abbiamo messo la faccia e abbiamo realizzato 167 pozzi, 15 cisterne e 3 scuole in Africa con la nostra musica. I Lacuna Coil hanno esportato musica in tutto il mondo e quindi oggi dico: tocca a te, fammi vedere cosa sai fare.
Lavorate molto all’estero. In Italia come siete considerati?
I Rezophonic sono caparbi, i giornali e i media ufficiali come i network radiofonici, la comunicazione in generale non ha dato mai una prima pagina a chi fa qualcosa di positivo. Chi insulta ha le attenzioni, chi fa le malefatte, ha un pubblico. Noi l’attenzione l’abbiamo ottenuta con fatica e con un piccolo mattone alla volta. Ma poi quando vedo che i Lacuna Coil sono diventati popolari qui dopo che Cristina Scabbia ha fatto The Voice, mi cadono le braccia. Dovrebbero essere il nostro orgoglio conosciuti da tutti. Se volessi Razophonic più considerato potrei farlo solo con cose sbagliate, ma non lo faccio.
Tu hai molta esperienza in altre band, che strategia adotterai per essere ascoltato al meglio con questo nuovo capitolo di Rezophonic?
Sto vivendo questo quarto album diversamente, ero partito con l’idea di pubblicare tutto assieme, invece ora voglio rilasciare un singolo alla volta perché voglio dare il giusto peso a quello che abbiamo preparato. Un artista diventa conosciuto in Italia per cinque mesi e poi scende nell’oblio, voglio combattere questa regola. Rezophonic parlerà pezzo dopo pezzo, ci saremo noi zoccolo duro che facciamo i live anche all’estero e di volta in volta il featuring.
Dove andrete a suonare?
Abbiamo fatto da poco ArtFootball a Mosca che è un appuntamento fisso da 4 anni. Rappresentiamo l’Italia sia nel calcio che nella musica. Perché questo evento ha la nazionale di artisti tv che disputa una partita e un rappresentante musicale che siamo noi. Abbiamo vinto i mondiali per nazioni per 4 anni consecutivi. Abbiamo suonato anche in Siberia. In Italia ci esibiremo con i Lacuna Coil il 3 luglio al Festival di Legnano Rugby Sound 2018.
Che spirito ti fa andare avanti in questa avventura?
La nostra musica non esisterebbe se non ci fosse un motivo per allietare gli altri. Viviamo i Rezophonic come un supereroe del 2018, ci piace l’idea di essere a disposizione dove c’è bisogno di noi. Per questo abbiamo suonato ad Amatrice per portare il nostro contributo o dopo il terremoto a Bologna, e abbiamo anche fatto show con la fondazione di Xavier Zanetti.
Ti è rimasto qualcosa di indelebile dopo tutti questi anni di collaborazioni?
Bella domanda. Ricordo perfettamente qualunque momento delle registrazioni di qualunque disco. E sento vicino il grande cuore di chi ha partecipato, la motivazione più grande arriva da lì. Il brano a cui sono più legato è Nell’Acqua scritto con Caparezza, che è un genio assoluto, lo ringrazierò sempre del suo contributo. Il ritornello dice cose semplici, “tu vuoi da me la verità, ma la verità non è né qua né là ma nell’acqua”. Qui è racchiuso tutto il senso di quello che faccio, che non avevo saputo esprimere prima così efficacemente come ha fatto lui.
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