So bene cosa pensate e ho letto gran parte dei vostri commenti: “Per vincere bisogna per forza essere fluid?”, “Ha vinto un uomo con la gonna anche quest’anno”, “Eurovision Song Contest fenomeno mediatico imposto a forza in Rai”, e poi quel che ha detto Vannacci che preferirei nemmeno commentarlo.
Io mi vorrei limitare unicamente al brano e soprattutto alla esibizione di Nemo, a mio avviso un grande talento che ha presentato un brano pazzesco prodotto benissimo (chissà se frutto della AI o meno, ma non importa). Un pop di altissima qualità presentato da un artista che studia canto lirico e suona il violino, il pianoforte e la batteria da quando aveva 9 anni.
A mio avviso Nemo ha dato vita ad una performance pazzesca con un brano difficilissimo, ha corso per tutto il tempo della esibizione senza tradire mai un filo di affaticamento ed anzi mantenendo una linea di canto ineccepibile, senza disdegnare una mimica facciale degna della teatralità da musical di successo. Non si può dare vita a performance di questo livello senza essersi preparati fisicamente e tecnicamente in maniera ineccepibile.
Il fatto che Nemo da anni si dichiari “Non binario” preferendo essere indicato con il nome e non con i pronomi è una scelta sua che sento di rispettare senza problemi. Ed in tutta sincerità non me ne frega gran che di come l’artista viva la sua appartenenza a questo mondo. Mi interessa l’aspetto qualitativo a livello artistico che io, vecchio boomer brontolone che più passa il tempo e più si riscopre fedele al “si stava meglio quando si stava peggio”, ho apprezzato quasi a bocca aperta al punto che sono andato a rivedermi la performance più volte nel tentativo di trovare qualche cavillo.
Ma nulla, non ci ho trovato proprio nulla di storto. Solo talento puro e dedizione a questo lavoro.
Dedizione total (come canta Angelina)