Siamo sempre stati affascinati dalle stazioni radio dei college americani che hanno riempito a lungo corridoi e dormitori delle confraternite statunitensi nei pigri pomeriggi domenicali. Queste radio sono bastioni della libertà di parola alimentati da studenti ossessionati dalla musica che a volte sono anni avanti rispetto al mainstream. A partire dagli anni ’60, quando la FCC iniziò a rilasciare licenze di “classe D” per stazioni da 10 watt, la radio del college è stata un punto fermo dell’esperienza del college e della vita della città universitaria in generale.
Mentre la radio nel suo complesso è stata minacciata da difficoltà finanziarie e dal cambiamento delle preferenze dei consumatori, la radio universitaria continua a prosperare e molte stazioni sono cresciute sin dai tempi in cui erano i primi ad adottare lo streaming online.
Secoli fa, durante la nostra collaborazione col rapper Mondo Marcio, fu lui a parlarci di un certo artista pop, Anderson Paak, il quale negli anni – ci disse Marcio – sarebbe senz’altro salito alla ribalta. Ci spiegò che aveva sentito una sua canzone attraverso una college radio durante uno dei suoi prolungati soggiorni statunitensi. Le sue previsioni non fallirono e oggi, in effetti, Anderson Paak è un riferimento pop a livello mondiale. Ci convincemmo che esistono ancora emittenti capaci di essere performanti sulla scia del suggerimento musicale e scegliemmo la strada della radio fatta dai giovani per i giovani.
Prendendo spunto da questo “pensiero romantico-americano”, nel 2010 iniziammo a pensare ad una strategia di lancio per la musica emergente italiana attraverso i canali radiofonici universitari nazionali e grazie alla collaborazione con Umedia e Ustation concepimmo la prima ossatura di quel che sarebbe poi diventato il progetto UNIWEB TOUR, un vero e proprio tour di live acustici in diretta sulle web radio delle principali università italiane.
Da sempre siamo convinti che, con la nascita delle piattaforme di streaming legale, la radio generalista abbia perso quella funzione di “scouting musicale” a favore di un chiacchiericcio che si rifà principalmente ai trend topic dettati dalla rete. Le web radio universitarie italiane ricalcano, però, a grandi linee lo spirito “avant-garde” che ancora molte college radio americane impongono con grande coraggio. Di seguito qualche esempio di college radio che ci hanno ispirati.
WSBU-88.3 FM San Bonaventura, NY.
E’ una college radio gestita da sedici studenti direttori che sovrintendono ai vertici delle stazioni, mentre 200 studenti volontari mantengono questa stazione al primo posto della Princeton Review. La storia è dalla parte di questa stazione che ha subito sei cambi di nome ed è sopravvissuta dal 1948 ad oggi.
È diventata famosa anche “The Buzzworthy”, una rivista cartacea e online pubblicata più volte al mese. Le star dell’hip hop e dell’indie rock come i Mountain Goats o Peter Bjorn e John sono spesso presenti su WSBU
Poi c’è anche la KPSU 98.1 dell’Università statale di Portland.
Questa stazione radio non commerciale, gestita da studenti e a forma libera, ha iniziato a trasmettere per la prima volta nel 1994. Ha un sito web elegante, in cui gli ascoltatori possono interagire con i DJ e la comunità. KPSU non è attualmente su FM in tutta la città, ma interamente in streaming online. La stazione non impone restrizioni alla programmazione dei suoi 65 DJ volontari (per lo più studenti) e, come ci si aspetterebbe, spesso aiuta a rendere e mantenere Portland una città bella “strana” come piace a noi.
Non appena la linea dei contagi ce lo permetterà, riprenderemo ad organizzare i Live in diretta sulle radio universitarie: 13 live in 5 giorni! Se siete interessatə a partecipare al nostro Uniweb Tour, mandate una mail all’indirizzo: info@redblue.it.
a cura di
Marco Stanzani
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